CHI RESPIRA?
(Massimo Messina)
Chi respira polvere,
chi respira vento,
in alto raffiche di nuvole,
giù il deserto.
E fionde silenziose mirano
gli aquiloni,
e pietre insonni si rivoltano
nei pugni soli.
Chi respira cenere,
chi respira amianto,
i piedi sulla sabbia corrono
più del pianto
e mani aperte che si levano
come scudi,
e bombe sulla spiaggia piovono
come sputi.
Chi respira ancora
e chi respira a stento,
chi avvolge svelto la sua vita,
chi a rilento.
Venuti al mondo
e giù, invisibili come droni,
strisciando al buio
poi decollano come gli aironi.
Fintanto è guerra,
io voglio stare con te,
nei tuoi occhi chiusi.
Fintanto è sera,
io resto ancora con te,
nei tuoi pensieri.
Fintanto è speranza,
corri, ansimo in te,
nei tuoi respiri,
Fintanto quel cielo nero
giù non cadrà,
restiamo amici.
Chi respira pioggia,
chi respira fango,
e le parole stanno uscendo ora
dal mio canto,
ad una ad una,
prigioniere in gola
del silenzio,
senza catene,
per rinchiudersi ancora
nel mio sgomento.
Chi respira niente
e chi respira tutto,
chi ha orecchi come radar,
ma non sente,
occhi e prosciutto.
Chi ha insanguinato
col suo odio rapace
o col suo dio.
Chi ha il viso stanco
o chi non è capace,
sì, pure io.
Fintando che è pace,
sto a giocare con te,
tra gli aquiloni.
Fintando luce,
giù in spiaggia corro con te,
nei tuoi sorrisi
Fintando,
la palla passa sotto di me,
e tu t’involi
verso una striscia di terra,
senza porte né vincitori.